Oltre i 5000 metri c'è circa la metà di ossigeno rispetto a quello cui siamo abituati, il corpo non funziona più tanto bene. Il primo a perdere
colpi è Lachlan, l'australiano, colpito dai primi sintomi dell’AMS (Acute Mountain Sickness, il famigerato mal
di montagna). Procede ormai a stento, sembra invecchiato di trent’anni. Io gli
vorrei dire che a queste altitudini non è consigliabile bere un paio di birre al
giorno - le compra nelle
tea house -
ma non sono suo padre e sto zitto. Decidiamo che arrivati a Gokyo si ritornerà
per l’omonima valle senza affrontare il
Renjo
La, l’altro temibile passo. Per festeggiare si scola un’altra birra.
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(foto di Lachlan Jones) |
Ci si sveglia in piena notte per andare a vedere l’alba sul Kala Patthar. Una processione di fantasmi
infreddoliti e assonnati per raggiungere quello che sarà il punto più alto di
tutto il tragitto, circa 5500 metri. Mi sento come Frodo mentre sale sul Monte
Fato: ogni passo si fa sempre più pesante, difficoltoso, con le gambe di colpo diventate
pietra. Cerco il conforto di Sam, ma non lo distinguo tra le ombre spettrali che
si muovono lente e intabarrate accanto a me.
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(foto di Lachlan Jones) |
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