È la prima volta che passo una frontiera su una barcaccia
macilenta. Su questo legno fradicio faccio conoscenza con il
Mekong, uno dei fiumi più grandi del mondo, che dal Tibet e dalla Cina percorre
tutto il sudest asiatico, facendo da confine a Myanmar, Thailandia e Laos, per
poi attraversare la Cambogia
e sfociare infine a mare nel Vietnam. Il Mekong è la grande madre marrone di
tutti i corsi d'acqua, dispensatrice di riso e pesci gatto giganti e fertile
fango, colonna vertebrale del trasporto locale con migliaia di piroghe che la
percorrono ogni giorno (in Laos l'asfalto è arrivato da poco, o non ancora è arrivato),
dea paciosa e sonnolenta, latrina suo malgrado, luogo di ricreazione e
abluzioni rituali, grande piazza di mercato e scenario di grandiosi tramonti.
Decido che da adesso il mio viaggio seguirà le sue pigre anse. Anche perchè i
paesini che iniziano per Chiang sono finiti.
Il Mekong (foto di Valerie Berland) |
Sono in Laos. Fino a pochi mesi fa non sapevo neanche che
questo paese esistesse. Per questo l'ho scelto. E anche perchè il nome finisce
in consonante sorda, chè al mondo ce ne sono pochi.
A Huay Xai finisco tra le grinfie delle incartapecorite sorelle Changpeng. Una
dormicchia in un angolo, con un occhio semiaperto, pericolosa come un cobra.
L'altra è un'acida e sarcastica vecchietta a metà tra nonna Abelarda e un
membro a caso dei Monty Python. Parla cinque lingue, è furbissima, ti rigira
come un calzino, me la immagino quarant'anni fa maîtresse in un locale
malfamato di Saigon mentre tra una sigaretta e una bottiglia di liquore discute
dei piani di guerra con il capitano McNeally. La BAP guesthouse delle sorelle
Changpeng è stata messa su a immagine e somiglianza di quell'antico locale:
finestre senza vetri, vecchi e rugginosi ventilatori che fanno rumore più che
vento, foto sbiadite di un'Indocina rimasta solo sui libri di storia, polvere e
blatte che risalgono alla stessa epoca, decorazioni retrò sparse a casaccio
insieme alle ciabatte degli ospiti, una luce calda e legnosa. Mancano solo le
signorine discinte e i soldati in mutande per le scale: io vado e vengo dalla
doccia comune in boxer, ma ho fatto il servizio civile e non vale.
Miss Changpeng infinocchia il pollo di turno |
L'inquietante ballatoio della GAP guesthouse |
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