mercoledì 29 ottobre 2014

Un genio (non impermeabile) a Tangnak

Sveglia alle quattro, la neve è meglio pestarla quando è dura. Affrontiamo il Cho La, il passo di montagna più alto che incontreremo, 5420 metri. Lasciamo la tea house al buio, i frontali accesi. Il panorama è spettacolare, la sconfinata distesa di neve è illuminata dalla luna e riflette mille barbagli bluastri. Procediamo in silenzio, mentre la nostra guida dall'espressione impenetrabile cerca a fatica il sentiero. Silenzio. Si sentono solo i nostri respiri pesanti e lo scricchiolio degli scarponi che rompono la neve ghiacciata. 

(foto di Lachlan Jones)

Passano le ore. Ci inerpichiamo sulla montagna.
Lanchlan non ce la fa più. Si trascina come può, la faccia stravolta, il respiro asfittico. Sul Cho La, con la neve – ormai molle – fino alle ginocchia, perdiamo anche Maya, distrutta dalla fatica e dal pessimismo cosmico. Io e Moi guidiamo indomiti il gruppo, insieme alla guida Santa (santa guida, in questo caso), aprendoci il cammino tra i ghiacci. Nella discesa mi accompagna il mantra “Sei Un Imbecille”, che mi ripeto religiosamente a ogni passo. I miei scarponi made in China infatti non sono impermeabili, nonostante quanto riportato sull’etichetta: più che calpestare la neve, la incamero attorno ai piedi e la sciolgo con il calore umano, portando la mia temperatura corporea a quella di un pesce abissale. Li ho comprati due giorni prima di iniziare il trekking, come prescrive la regola d’oro del perfetto escursionista idiota. Un genio.

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