venerdì 28 novembre 2014

Non sono uccelli, non sono mammiferi: sono IL MALE

Da giorni non incontro più zanzare. Per forza, erano tutte là in quella cazzo di giungla tailandese al confine con il Myanmar. Comunque la mia nemesi ha solo cambiato nome: ora è il gallo.
Questo animale non ha altro scopo nella vita che fecondare galline  - e fin qui sarebbe anche comprensibile - e rompere la minchia agli onesti turisti che la notte vorrebbero riposare. Sfatiamo subito il mito secondo cui il gallo canta all'alba: l'orrido animale canta SEMPRE, quando gli pare, da mezzanotte in poi, e smette SOLO quando è sicuro che il resto del mondo è ben sveglio e incazzato.
E come canta! Non esiste animale che produce un suono con tanto vigore e costanza. I lupi ululano, i cani latrano, le mucche muggiscono: ma solo qualche minuto, una mezz'oretta al massimo, poi si stancano e si mettono a fare qualcosa di più interessante. I gatti possono miagolare tutta la notte, ma solo quando sono in calore. I galli no: dalla nascita alla morte (che mi auguro sopraggiunga presto per tutta la loro dannata razza) non smettono MAI. Un suono sgradevole e sgraziato, ché se cinguettassero uno li sopporterebbe pure.

Perfino sui francobolli! Fateli anche eroi nazionali, già che ci siete!

Ebbene, il Laos è la patria dei galli. Sono dappertutto, li mettono come statue davanti alle case, sono protagonisti di leggende popolari (come quella del cacciatore e dei sette soli) e per qualche imperscrutabile motivo la gente li adora. Io da quando ho passato la frontiera dormo appena un pugno di ore a notte e ho delle occhiaia che sembro un tossico allo stadio terminale. 
Ho deciso che farò della lotta contro i galli la mia ragione di vita. Da oggi in poi chiamatemi Sterminator.

Nessun commento:

Posta un commento