giovedì 11 dicembre 2014

The Loop, ultima tappa. Passeggiando tra le mine

Stremati dalle emozioni, io e Tony decidiamo di concederci un giorno tranquillo. Velocità di crociera sui 30-40, rispetto del codice della strada, frequenti soste ad ammirare il panorama. 
Già, il panorama. Prima passiamo da una specie di laguna fatta da un sacco di isolette verdeggianti. Poi in mezzo a dei cocuzzoli isolati in mezzo alle distese di risaie: ripidissimi, dalle pendici praticamente verticali, grigio scuro, con degli alberi che in barba a tutte le leggi della botanica e della gravità crescono sui precipizi. Le guardo e penso: chissà come sarebbe scalarle. Poi di nuovo lo stradone rosso e polveroso.

Ancora non ho capito se è un lago o il fiume che fa il giro lungo
Queste colline spuntano dal nulla, isolate, verticali

Incrocio una strada che porta al confine con il Vietnam, la seguo. Mi piacciono le zone di frontiera. Poco a poco i girini ubriachi che compongono l'alfabeto lao lasciano il posto ai caratteri latini. Camion piene di merci illegali passano rombando. Le case si diradano. Arrivati quasi sul confine lascio riposare Tony e decido di concedermi una passeggiata sul bosco, magari trovo qualche contrabbandiere che mi vende del lao-lao. La misericordiosa mano del Signore però ferma i miei passi mentre scendo dalla sella. Mi torna in mente un trafiletto letto di sfuggita qualche giorno fa, sulle mine.


Il Laos è stato il paese più bombardato dell'umanità. Pur essendosi dichiarato neutrale ha avuto il più alto numero di bombe pro-capite di tutta la storia. Tutto questo è avvenuto negli anni '70, durante la cosiddetta secret war, che nessuno conosce perchè a differenza di Vietnam o Cambogia nessun regista ci ha ancora fatto un film. Magari perchè gli USA non hanno mai ammesso ufficialmente le proprie responsabilità. 
Gli yankee rasero al suolo il Laos, letteralmente, cercando di interrompere il famoso "corridoio di Ho Chi Min". Hanno lanciato qui più bombe di quelle che sono state sganciate sull'intera Europa durante l'intera seconda guerra mondiale. Su un paese neutrale.
Per non parlare degli UXO, ordigni bellici non esplosi. Ci sono milioni di mine anti-uomo al confine con il Vietnam. Costa troppo cercarle e disinnescarle, quindi rimarranno qui per sempre, tra i campi e le montagne. E ogni giorno qualche contadino lao muore dilaniato mentre zappa la terra o porta al pascolo le capre. Bella, la guerra.


Fine dell'escursione, prima ancora che inizi: mi rimetto in sella su Tony e si torna insieme sul - sempre sia lodato - asfalto. 

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