mercoledì 3 dicembre 2014

Cuori tiepidi e bocce roventi

Credeteci o no, i lao non si alterano mai. Mai visto neanche un bimbo piangere, qui tutti sorridono sempre. Amabili, imperturbabili, impassibili, a tratti inespressivi. Cerco di capire perchè, facendo uno studio antropologico casereccio. Genetica? Falso: i cinesi hanno solo 2 cromosomi diversi e sono amabili come dei visigoti. Gentili condizioni climatiche? No: il cubano sta tutto l'anno in ciabatte e canottiera ma ha una gamma espressiva pari a quella di una compagnia di teatro popolare. Una storia priva di grandi tragedie? Col cazzo: sono stati bombardati più di qualsiasi altra nazione nella storia dell'umanità (dai simpatici ammerigani, negli anni '60). 
No, ci dev'essere qualcos'altro. E allora la spiegazione non può che essere una: lui, l'Illuminato, l'Uomo sul fiore di loto. Che poi qui è snello e aitante, mica quel ciccione flaccido dell'iconografia cinese. Budda ha insegnato lo jai yen, il cuore tiepido, il distacco dalle emozioni. Sono 2500 anni che i lao si ritrovano ad ogni angolo di strada la buddica statua sorridente e paciosa: qualche effetto sul carattere nazionale l'avrà pure avuto. Noi in compenso da due millenni abbiamo davanti un uomo macilento e sanguinante, crocifisso in croce con tanto di corona di spine. E pretendete che non siamo un pelino melodrammatici?

Uno dei tanti Budda presenti a Luang Prabang
Uno dei tanti crocifissi disseminati nelle chiese italiane

C'è un solo momento in cui i lao mostrano una normale espressività: quando giocano a bocce, vecchia eredità francese. A bocce si incazzano come bisce, esultano, sbuffano, come un qualsiasi ultras della curva nord. Poi il gioco finisce e tornano subito impassibili come un geco.


Se vince, l'ammazzo! (foto di Silvia Carrozzo)

P.S.
Oh, magari le mie analisi sono tutte puttanate. Magari in Laos sono così tranquilli semplicemente a causa delle grandi pipatone d'oppio.


Pipa lao: più sana delle nostre, ma scomoda da portare in giro



Nessun commento:

Posta un commento