lunedì 15 dicembre 2014

La Cambogia e la perdita dell'innocenza

Passo la frontiera. 
L’ufficiale in divisa mi chiede 20 dollari, io so perfettamente che ce ne vogliono 10. Che faccio, non glieli do? Mi metto a discutere? Lo capisco subito, prima ancora di entrare nel loro paese, che i khmer (cambogiani) non hanno nulla a che vedere con i lao. Hanno perso l’innocenza, come noi europei. Un pickup mi porta verso la prima città, a un paio d'ore dal confine.
Persone sovrappeso, occhiali, cartelloni pubblicitari, acconciature, donne con i pantaloni: è incredibile come ciò che consideravo “normalità”, e che ritrovo qui, è stato cancellato nella mia testa da tre settimane in Laos. Ed è incredibile non trovare più lo sticky rice.
Ora che ci penso: non mangio cibo industriale da due mesi. Mi farà male?

Sarà sicuramente comodo, ma da noi non avrebbe successo
Bisogna ammettere che le macchie di unto si vedono pochissimo

Mi guardo intorno e mi faccio subito un paio di domande. 
1) Perchè le donne vanno tutte con degli ampi, goffi pigiamoni colorati? Sembra di essere in un grande pigiama party permanente. 
2) Il dollaro USA è la moneta corrente insieme a quella nazionale, il riel. Tu vai al bancomat e puoi ritirare direttamente dollari. Perchè non si può fare lo stesso da noi con l’euro e le monete locali europee?

Yeak Laom e la giungla intorno
Ragazzini inconsapevoli del mistero oscuro che nasconde il lago
A Ban Lung io e Nicolet facciamo amicizia con Madeleine. Francese, ovviamente. Ma ce ne sono così tanti solo perchè queste sono loro ex-colonie? Ci saranno frotte di turisti italiani anche in Somalia o in Etiopia?
Nel pomeriggio andiamo in moto fino al grande lago vulcanico di Yeak Laom. Quasi un chilometro di diametro. Mi ci butto senza pensarci. Mentre le due donne sguazzano sulla piattaforma di legno, io inizio a nuotare a lente bracciate. Sono mesi che non nuoto. Assaporo il silenzio che si fa sempre più profondo man mano che mi avvicino al centro. L’acqua nera e densa mi scivola addosso. La giungla mi scruta silenziosa e attenta dalle rive. Sotto di me milioni di anni e un cratere che eruttava lava e fumi neri. Penso ai segreti nascosti sotto il fango vulcanico, ricordi di esseri lontani, primi vagiti di un mondo buio e tutto ancora da inventare.

Un buon motivo per diventare vegani (foto di Laura Jakubowitz)
I semi del loto si mangiano (foto di Laura Jakubowitz)
Thermos naturali (foto di Laura Jakubowitz)
La cella frigorifera era rotta (foto di Laura Jakubowitz)
Chi vuole una bambina alla piastra? (foto di Laura Jakubowitz)

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