venerdì 26 dicembre 2014

I terroni d'Asia

Le Filippine sono la Terronia dell'Asia. Non sono nemmeno Asia, se non geograficamente: complice la colonizzazione spagnola e quella USA non hanno nulla in comune con i paesi accanto. Gli stessi pinoy (filippini) sono diversissimi tra di loro. Settemila isole, 180 lingue diverse, cento milioni di abitanti, non so quanti gruppi etnici. 
In ogni caso parlano quasi tutti inglese, che qui è lingua ufficiale. La mia voglia di interazione con gli autoctoni, finora frustrata dalle barriere linguistiche del Mekong, esplode. Ci metto una mattinata per capirlo: amo questo paese. Amo i suoi jeepney colorati, le sue bakery, le sue spiagge bianche, i sorrisi semplici e divertiti. 
Ogni tanto ho l'impressione di stare in America Latina, saranno le chiese in stile barocco-messicano o le soap opera che imperversano sugli schermi e nei cuori locali. La gente ti si avvicina e domanda (in quest'ordine): Di che religione sei? Sei sposato? Perchè tua moglie e i tuoi due figli non sono con te? I pinoy non si accontentano di risposte vaghe, non sono riservati come i lao o i khmer. Ribatto, riempiendoli di dettagli, mentre la mia famiglia immaginaria prende corpo, si arricchisce di nomi e personalità, aneddoti e cappellini buffi, cibi preferiti e piccoli litigi quotidiani, nostalgie e lunghe mail. Al ritorno in Europa mi stupirò di non incontrarla in casa.

Lo special trip è quello che si è fatto il carrozziere del mezzo?
A ognuno il suo colore, ce n'è per tutti
Sarebbe anche sobrio, se non fosse per la cromatura laterale


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