lunedì 8 dicembre 2014

Il rombo del motore (1): un centauro a Tha Khaek

Arrivato a Tha Khaek decido di noleggiare uno scooter.
Lo chiamo Willy: è un ciclomotore cinese di marca, età e cilindrata indefinite, rigorosamente senza targa. Esprimo i miei dubbi alla signora Wang Wang, che mi dice di guardarmi intorno: effettivamente quasi nessun mezzo ce l'ha. Esprimo i miei dubbi sulla tenuta del ferrame, ma lei mi assicura che per un tour di 3-4 giorni va più che bene. Questo significa che al quinto giorno si autodistrugge? Mi chiede il passaporto in pegno. Esprimo i miei dubbi, giusto nel caso mi fermasse la polizia, ma miss Wang Wang scoppia a ridere. Le chiedo dell'assicurazione, lei non conosce il significato della parola. Va bene, decido di fidarmi, in fondo la signora regge in braccio un'incantevole figlioletta di pochi mesi: come non crederle?

Questa la mappa che generazioni di loopers
hanno usato: fatta anni fa da un mitico Mr. Ku,
da allora è stata fotocopiata migliaia di volte.
A Tha Khaek è famosa come la Gioconda

L'ultima volta che ho guidato un motorino è stato vent'anni fa. Sono eccitato come un criceto il suo primo giorno di laboratorio. Appendo il casco al volante e do gas. Miss Wang Wang indica il casco, apprensiva. Sono senza assicurazione, senza targa, senza documenti (nè quelli di Willy nè quelli miei), su un ciclomotore sicuramente rubato o comprato di seconda mano al mercato nero: mi sembra una buffonata andare in giro con il casco.
Parto impennando (poca famiiarità con la frizione), con i capelli al vento (magari) e cantando a squarciagola i classici di Venditti (il cervello umano è un mistero inespugnabile). 
Tanto per rodare me e Willy mi infilo subito in un sentiero di campagna, guado un paio di torrenti, percorro un ponte di bambù che si regge grazie alle preghiere dei lama tibetani, mi faccio un paio di chilometri di sterrata. Oh yeah.

Davanti a me e Willy l'infinito

La strada è tutta per me. In Laos praticamente non esistono macchine, il salario medio di 300 euro al mese non permette di comprarle. Circolano però parecchi SUV da 30mila euro in su, che dimostrano una cospicua corruzione (o massicci traffici illegali: di scooter cinesi).
Anche gli animali non rappresentano un grosso problema: le mucche e i bufali sono educati, i cani sono veloci a spostarsi, con l'elefante è bastato mettere la freccia in anticipo e lui ha capito da solo. Il guaio sono le oche: si mettono al centro della strada, due per carreggiata, e lì si fermano, fissandoti con aria di sfida, come cowboy accigliati ben decisi a non cederti il passo all'uscita del saloon, pronti alla rissa. Ne sfioro un paio, rischiando l'incidente diplomatico con il villaggio di turno, ma niente, rimangono ferme al loro posto. Sanno di avere il popolo dalla loro, bastarde. Non potevano essere che parenti degli infidi galli.

Riscaldiamo i motori andando verso l'est...

...e poi infilandoci in mezzo alle montagne nebbiose.

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